Emissioni e dati reali: come le normative Euro 6d-TEMP e Euro 6d stanno trasformando il diesel moderno

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Negli ultimi anni, le normative sulle emissioni dei veicoli diesel si sono evolute significativamente, introducendo standard sempre più stringenti per ridurre l’impatto ambientale del settore automobilistico. Tra queste, le normative Euro 6d-TEMP e Euro 6d rappresentano due tappe fondamentali. Ma quali sono le differenze reali tra questi standard e quali dati possiamo analizzare per comprendere l’efficacia dei nuovi motori diesel?

Cosa sono Euro 6d-TEMP ed Euro 6d?

  • Euro 6d-TEMP: Introdotta come normativa transitoria (2017-2021), prevedeva limiti sulle emissioni misurati sia in laboratorio che su strada, attraverso il test RDE (Real Driving Emissions). Per considerare la variabilità delle condizioni di guida reale, consentiva un fattore di conformità di 2,1, ovvero le emissioni potevano superare fino al 110% i limiti teorici misurati in laboratorio (80 mg/km per i NOx).
  • Euro 6d: Entrata in vigore dal 2021, ha ridotto il fattore di conformità a 1,5, limitando lo scostamento tra test di laboratorio e condizioni reali al 50%. Questo ha comportato una drastica riduzione delle emissioni di NOx in condizioni di guida reale, fissando un limite massimo di 120 mg/km.

I dati reali: emissioni dei motori Euro 6d-TEMP

Uno dei modelli più rappresentativi della categoria Euro 6d-TEMP è la Mercedes-Benz A 200 d, che ha registrato appena 13 mg/km di NOx in test su strada condotti in condizioni reali di guida. Questo dato è sorprendente, considerando che:

  • È oltre sei volte inferiore al limite imposto dalla normativa (80 mg/km in laboratorio e 168 mg/km con fattore di conformità su strada).
  • Dimostra che i moderni motori diesel possono superare molte aspettative sulla sostenibilità ambientale.

Altri modelli conformi a Euro 6d-TEMP hanno ottenuto risultati simili:

  • BMW 320d (2018): Emissioni tra 20 e 30 mg/km di NOx.
  • Audi A4 2.0 TDI e Volkswagen Passat 2.0 TDI: Entrambi registrano valori significativamente inferiori ai limiti consentiti, dimostrando l’efficacia dei sistemi di controllo avanzati.

Confronto con i motori Euro 6d

I veicoli conformi alla normativa Euro 6d, grazie al fattore di conformità ridotto, hanno emissioni ancor più contenute. Ad esempio:

  • Mercedes-Benz Classe A Euro 6d: Test su strada mostrano emissioni di NOx prossime ai 10 mg/km.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Euro 6d: Emissioni inferiori a 15 mg/km in condizioni di guida reale.

Confronto con altre fonti di inquinamento

Per contestualizzare questi valori, è utile confrontarli con altre attività comuni:

  1. Usura di freni e pneumatici:
    • Una frenata di un’auto media può generare 10-20 mg/km di particolato (PM10 e PM2.5).
    • L’abrasione degli pneumatici rilascia in media 20-50 mg/km di particolato.
  2. Mezzi leggeri come bici o scooter con freno a disco:
    • Anche una bici o uno scooter può rilasciare particelle nell’ordine di 1-10 mg/km per ruota durante una frenata intensa.

Sorprendentemente, le emissioni di NOx di un motore diesel moderno, come la Mercedes A 200 d Euro 6d-TEMP, possono essere persino inferiori all’usura di freni o pneumatici di veicoli a zero emissioni, come le biciclette.

Il ruolo chiave dell’eliminazione dei veicoli più vecchi

Nonostante i progressi tecnologici, una porzione significativa dell’inquinamento atmosferico è ancora causata dai veicoli più vecchi, soprattutto:

  • Diesel fino a Euro 6c.
  • Benzina fino a Euro 5.

Sostituire queste categorie di veicoli con modelli conformi alle normative Euro 6d o successivi potrebbe portare enormi benefici ambientali:

  • Riduzione dell’inquinamento da NOx: I veicoli più vecchi possono emettere fino a 400-600 mg/km di NOx, valori da 20 a 50 volte superiori rispetto ai moderni motori Euro 6d.
  • Abbattimento delle polveri sottili: I veicoli privi di filtro antiparticolato contribuiscono in maniera significativa alla presenza di PM10 e PM2.5 nell’aria urbana.

Ipotesi: incentivi da 10.000 euro per una transizione sostenibile

Per accelerare la transizione verso veicoli più puliti, il governo potrebbe considerare un programma di incentivi strutturato:

  • Bonus di 10.000 euro per la rottamazione di un veicolo fino a Euro 6c (diesel) o Euro 5 (benzina), con l’acquisto di un’auto nuova Euro 6d o elettrica.
  • Vantaggi economici e ambientali:
    • Riduzione drastica dell’inquinamento urbano, con effetti benefici immediati sulla salute pubblica.
    • Rinnovo del parco circolante, con una spinta all’economia e all’industria automobilistica.
    • Minori spese sanitarie legate a patologie respiratorie e cardiovascolari.

Conclusione: un approccio più intelligente alla mobilità sostenibile

L’eliminazione graduale dei veicoli più inquinanti, supportata da incentivi mirati, è un passo fondamentale per ridurre l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, per affrontare le sfide ambientali in modo più completo, è necessario considerare anche l’intero ciclo di vita delle risorse utilizzate.

I motori diesel conformi agli standard Euro 6d e 6d-TEMP dimostrano che, se ottimizzati e alimentati con carburanti rinnovabili come l’HVO100 (olio vegetale idrotrattato), possono rappresentare una soluzione di transizione sostenibile. Questo carburante, derivato da risorse rinnovabili, consente di ridurre significativamente le emissioni di CO₂ e affrontare molte criticità legate all’uso del diesel tradizionale, come l’estrazione del petrolio e le sue implicazioni geopolitiche.

Una mobilità più sostenibile richiede una visione olistica che combini innovazione tecnologica, utilizzo di carburanti rinnovabili e progressiva riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. Solo con un approccio bilanciato e lungimirante sarà possibile garantire un futuro rispettoso dell’ambiente e delle esigenze sociali.

 

 

 

In recent years, vehicle emission standards for diesel engines have evolved significantly, introducing increasingly stringent measures to reduce the automotive sector's environmental impact. Among these, the Euro 6d-TEMP and Euro 6d standards represent two crucial milestones. But what are the actual differences between these standards, and what data can we analyze to understand the effectiveness of modern diesel engines?

What Are Euro 6d-TEMP and Euro 6d?

  • Euro 6d-TEMP: Introduced as a transitional standard (2017–2021), it set emission limits measured both in laboratories and on the road through Real Driving Emissions (RDE) testing. To account for real-world driving variability, it allowed a conformity factor of 2.1, meaning real-world emissions could exceed laboratory limits (80 mg/km for NOx) by up to 110%.
  • Euro 6d: Enforced starting in 2021, this standard reduced the conformity factor to 1.5, limiting the deviation between laboratory and real-world tests to 50%. This led to a significant reduction in NOx emissions under real driving conditions, setting a maximum limit of 120 mg/km.

Real Data: Emissions of Euro 6d-TEMP Engines

One of the most representative models of the Euro 6d-TEMP category is the Mercedes-Benz A 200 d, which recorded just 13 mg/km of NOx in real-world driving tests. This result is remarkable, considering that:

  • It is over six times lower than the limit imposed by the standard (80 mg/km in the laboratory and 168 mg/km with the conformity factor on the road).
  • It demonstrates that modern diesel engines can exceed many expectations for environmental sustainability.

Other Euro 6d-TEMP-compliant models achieved similar results:

  • BMW 320d (2018): Emissions ranged between 20 and 30 mg/km of NOx.
  • Audi A4 2.0 TDI and Volkswagen Passat 2.0 TDI: Both recorded emissions significantly below the allowable limits, proving the effectiveness of advanced control systems.

Comparison with Euro 6d Engines

Vehicles complying with the Euro 6d standard, thanks to the reduced conformity factor, exhibit even lower emissions. For example:

  • Mercedes-Benz Classe A Euro 6d: Road tests show NOx emissions close to 10 mg/km.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Euro 6d: Emissions measured under real driving conditions are below 15 mg/km.

Comparison with Other Sources of Pollution

To put these values into perspective, it is useful to compare them with other common activities:

  1. Brake and tire wear:
    • Braking in an average car can generate 10–20 mg/km of particulate matter (PM10 and PM2.5).
    • Tire abrasion releases an average of 20–50 mg/km of particulate matter.
  2. Light vehicles such as bicycles or scooters with disc brakes:
    • Even a bicycle or scooter can release particles in the range of 1–10 mg/km per wheel during intense braking.

Surprisingly, NOx emissions from a modern diesel engine, such as the Mercedes A 200 d Euro 6d-TEMP, can be even lower than the brake or tire wear emissions from zero-emission vehicles like bicycles.

The Key Role of Phasing Out Older Vehicles

Despite technological advancements, a significant portion of air pollution is still caused by older vehicles, especially:

  • Diesel vehicles up to Euro 6c.
  • Gasoline vehicles up to Euro 5.

Replacing these vehicle categories with models compliant with Euro 6d or later standards could yield enormous environmental benefits:

  • Reduction of NOx pollution: Older vehicles can emit 400–600 mg/km of NOx, values 20 to 50 times higher than those of modern Euro 6d engines.
  • Reduction of particulate matter: Vehicles without particulate filters significantly contribute to urban PM10 and PM2.5 levels.

Hypothesis: €10,000 Incentives for a Sustainable Transition

To accelerate the transition to cleaner vehicles, the government could consider a structured incentive program:

  • €10,000 bonus for scrapping a vehicle up to Euro 6c (diesel) or Euro 5 (gasoline) and purchasing a new Euro 6d or electric car.
  • Economic and environmental benefits:
    • Drastic reduction in urban pollution, with immediate positive effects on public health.
    • Renewal of the vehicle fleet, boosting the economy and the automotive industry.
    • Lower healthcare costs related to respiratory and cardiovascular diseases.

Conclusion: A Smarter Approach to Sustainable Mobility

The gradual elimination of more polluting vehicles, supported by targeted incentives, is a fundamental step toward reducing air pollution. However, addressing environmental challenges more comprehensively requires considering the entire lifecycle of the resources used.

Diesel engines compliant with Euro 6d and Euro 6d-TEMP standards demonstrate that, when optimized and powered by renewable fuels like HVO100 (hydrotreated vegetable oil), they can represent a sustainable transition solution. This fuel, derived from renewable resources, significantly reduces CO₂ emissions and addresses many issues associated with traditional diesel, such as oil extraction and its geopolitical implications.

A more sustainable mobility future requires a holistic vision combining technological innovation, the use of renewable fuels, and a progressive reduction of fossil fuel dependency. Only through a balanced and forward-thinking approach can we ensure a future that respects the environment and societal needs.

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