Multinazionali marche da boicottare
Siamo circondati da un'infinità di prodotti dietro i quali si nascondono sfruttamento del lavoro, deforestazione e distruzione delle risorse, inquinamento e contaminazioni del suolo, dell'aria e del cibo. Le multinazionali nascoste dietro questi prodotti sono svariate e sono responsabili dei più grandi crimini della terra. Ci sono multinazionali e società che producono armi da guerra e società che sono in parte responsabili di massacri.
C'è una sola cosa da fare, boicottare queste multinazionali, non acquistiamo i loro prodotti.
Ecco alcuni esempi:
Kraft Jacobs
Suchard (sottilette Kraft, formaggio Philadelphia, cioccolata Suchard), multinazionale
alimentare che possiede diverse altre marche apparentemente più
"nostrane", come le Fattorie Osella, produttrici di formaggio.
Ma la Kraft, a sua volta, appartiene ad un colosso come la Philip Morris,
cha ha un fatturato di 56 miliardi di dollari...
Barilla, notissima
impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del
pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl,
nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di
essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth,
presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera
produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati
sistemi elettronici per la difesa.
Nestlé, Secondo l'UNICEF un milione e mezzo di bambini muoiono ogni
anno poiché non vengono nutriti con il latte materno. E
molti milioni in più di bambini si ammalano seriamente. L'allattamento al
seno materno fornisce il migliore inizio alla vita per tutti i bambini, ma
in una società di poveri costituisce un'indispensabile fonte di
sopravvivenza. Le società che producono latte per bambini promuovono il
loro prodotto presso mamme ed operatori sanitari, poiché si rendono conto
che, se non riescono a far attecchire l'allattamento artificiale, non
fanno affari. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'UNICEF
hanno un Codice Internazionale che proibisce ogni forma di promozione di
latte per bambini. La Nestle' viola questo codice più frequentemente
degli altri concorrenti.
Una delle strategie di maggior successo della Nestle' consiste in
forniture gratuite di latte agli ospedali: allattare con il biberon i
neonati favorisce l'insuccesso dell'allattamento naturale. Il bambino
viene infatti a dipendere dal latte artificiale. Una volta a casa la madre
deve comprare il latte da sé. In molte società ciò può costare più
della metà dell'intero reddito familiare. Le madri povere a volte
diluiscono eccessivamente il latte in polvere e ciò porta alla
malnutrizione. In condizioni di povertà l'acqua mischiata al latte e'
spesso malsana; porta a diarrea, disidratazione e spesso alla morte.
La Nestlé ora ammette
che le forniture gratuite sono dannose, ma si rifiuta di bloccarle negli
ospedali, a meno che i governi facciano leggi in materia. La Nestlé e'
impegnata a far diminuire l'allattamento al seno materno allo scopo di
vendere più latte in polvere.
Una risoluzione del 1986 dell'Assemblea Mondiale della Sanità aveva
stabilito che: "nessuna fornitura, gratuita o con sussidio, di latte
in polvere per bambini deve essere data agli ospedali o ai reparti
maternità; il piccolo ammontare necessario dovrà essere acquistato dalle
istituzioni".
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